Un viaggio di scoperta, che esplora le possibilità del tempo immobile, della ripetizione che congela gli istanti. Un suono caratterizzato da una profonda nostalgia, un senso di vuoto che oltrepassa il concetto di tempo lineare, vibrazioni che risiedono staticamente in un irrisolto limbo temporale. Una musica non-cinematica, sfocata e distante, lenta e reiterata, quasi immobile, fredda eppure empatica. Come un lontano fortunale sul mare invernale osservato dalla riva. È composta da una delicata miscela di campioni audio severamente rimaneggiati, tratti da vinili obsoleti e oscuri, spesso contenenti reperti più che musica propriamente detta, ma anche da suoni sintetici a volte gravi, a volte fragili. Questa musica chiede un patto condiviso a chi ascolta: la condiscendenza nel farsi trasportare mano nella mano in una esplorazione dei dettagli di un grigio e mediterraneo panorama invernale, nella quale l’esecutore diviene anch’egli osservatore distante della propria indagine sonora. Conosciamo entrambi la stazione di partenza, ma non quella di arrivo, né se mai torneremo.
Keywords: soundscapes for nightmares and dreams, blurry music, non-kinematic music, samples from the past, frozen time, post-futurism, field recording, time shredding, nostalgia, eternal present, no time, temporal limbo, very-low BPM, synthetic sound, minimalism, reiteration, drones, ambient, noise, cold inside, fortunale on the seashore, South Italy, Ionian Sea.
This ambient pop album from Chute Records label head Jan the Man captures melancholy, contemplative moods simply, and without words. Bandcamp New & Notable Jun 15, 2021
A longform drone piece from New Zealand sound sculptor Mo H. Zareel plays subtly with listeners' perceptions as its layers unfold. Bandcamp New & Notable Jul 21, 2020